“Le persone suonano. No, non in senso transitivo.
Le persone suonano secondo precisi accordi.
Io credo di essere un’anima blues.
Pochi accordi fondamentali, in giri armonici tesi aggrappati a parole di sangue e amaro con luminosissimi sprazzi di vita.
A volte faccio finta di essere un’anima jazz e gioco ad improvvisare, ma le mie dodici battute le conosco e difficilmente mi sposto.
Tanta passione per carità, dei bei la e sol sanguigni e genuini, ma il giro è quello.
Controllo.
Precisa precisa che posso anche sbavare e sembra fatta apposta.
Poi però una sera esco dall’ufficio e la mia anima blues va in vacanza: una provocazione da due accordi e via di pancia, a cervello assolutamente spento. Un’azione punk, insomma. Salgo in macchina e mi imbarco in un concerto per motore e asfalto.
Circa trecento chilometri andata e ritorno da fare in poche ore.
Asfalto da correre e dire ciao. Arrivederci. Addio. Ciao.
La città è veramente puttana stasera, ha messo il vestito bello, luccica tutta e apre varchi traditori, non vuole lasciarmi andare, non vuole lasciarmi, non vuole.
Al punto che anche l’uscita dell’autostrada è chiusa e devo prenderla più avanti e tornare in città, con un mare languido che sussurra “sicura di voler andar via?”.
Strade, luci, vite che non conosco.
Prima o poi arrivo in autostrada e mi sembra ancor più bella che qualche ora prima.
Fino in fondo. Stupida fino in fondo. Stupida perché ero tutto cuore e niente cervello, una di quelle cose che nei romanzi definiscono temperamento passionale. Ma non è un romanzo. È una canzone punk. Che finisce come una canzone blues.
Sipario.
Nostalgia.”
(estratto da un mio racconto). © Laura Gioia
Titolo originale: Zena (nome di Genova in lingua genovese)
Laura Gioia, (aka Laura KoAn) nata nel 1972, vive e lavora a Milano nel campo dell’informatica, da qualche anno usa la fotografia per raccontare storie e mostrare al mondo la bellezza che in esso vede.
Crede che un buon ritratto sia come i diamanti: per sempre, sfaccettato e faticoso da ottenere. Ha collaborato come fotografa con diverse riviste e ha esposto le sue foto in mostre collettive di rilevanza nazionale.
Nella scelta dei soggetti e nel processo di creazione delle sue foto si ispira ad una frase della sua fotografa preferita, Diane Arbus: “I really believe there are things nobody would see if I didn’t photograph them.”
Link sito: Laura Gioia
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